Trattamento a lungo termine del disturbo bipolare:
quale impiego dei sali di litio nella pratica clinica?
Trattamento a lungo termine del disturbo bipolare:
quale impiego dei sali di litio nella pratica clinica?
Claudia Del Grande, Matteo Muti, Laura Musetti, Irene Pergentini, Martina Corsi, Milo Turri, Ilaria Soldani, Giovanni Umberto Corsini, Liliana Dell'Osso
Riassunto. Obiettivi. Nonostante il gran numero di dati a sostegno dell’efficacia del litio nel trattamento di mantenimento
del disturbo bipolare (DB), si rilevano spesso una serie di criticità e di problematiche relative alla gestione di questo composto.
Obiettivo dello studio è stato quello di valutare le modalità con cui il litio viene impiegato nella pratica clinica e di individuare
eventuali relazioni tra andamento nel tempo dei valori di litiemia e decorso del DB. Metodi. Sono stati reclutati
presso il Day Hospital della Clinica Psichiatrica di Pisa 98 pazienti con diagnosi di DB (DSM-IV-TR), in trattamento di mantenimento
con sali di litio. Le valutazioni diagnostiche e sintomatologiche hanno previsto l’utilizzo della SCID-I e della CGIBP.
Risultati. Il campione è composto prevalentemente da BI (87,8%) e nel 63% dei soggetti il litio è utilizzato in associazione
con un antiepilettico. Meno della metà del campione (48%) presenta valori di litiemia media compresi nel range terapeutico
(0,5-0,8 mEq/L); valori di litiemia ≥0,50 mEq/L sono stati riscontrati più frequentemente in pazienti con episodio in
atto e/o polarità di esordio maniacale/mista, con un maggior numero di pregressi episodi, con una più elevata percentuale di
rapida ciclicità e nei soggetti in trattamento con litio associato ad antiepilettico. Durante il periodo di osservazione i pazienti
con litiemia media ≥0,50 mEq/L sono andati incontro a un miglioramento clinico in percentuale significativamente superiore
rispetto al resto del campione. Discussione. Nella pratica clinica il litio viene spesso impiegato a dosaggi che determinano
livelli ematici ai limiti inferiori del range terapeutico. I dati relativi al decorso prospettico, benché preliminari, confermano
l’importanza di mantenere i valori di litiemia entro l’intervallo terapeutico.